Anche quest’anno le ferie non sono quelle che vorresti.
Per molti la paura di volare non è così palesata o così grave, ma compare quando si rinuncia ad una vacanza all’estero, a raggiungere l’isola dei sogni o ancora dover rinunciare a proposte lavorative in funzione di una paura che lascia lo spazio ad un forte senso di frustrazione e incapacità.
Questa paura può dunque essere latente, la fobia di volare diventa un problema quando la persona che la vive ha il bisogno o l’emergenza di prendere un aereo.
C’è chi poi organizza tutta la sua vita in funzione di questa paura. In effetti si può non prendere un aereo… per tutta la vita!
Come mai abbiamo paura di volare?
Per la paura di volare così come per tutte le altre fobie che l’uomo può sviluppare, non esiste un evento che ne ha causato la comparsa, né tantomeno una spiegazione di tipo causa-effetto.
Risulta invece importante per la soluzione del problema, individuare il processo che porta una persona a sviluppare un atteggiamento fobico, spiegandolo in termini di casualità circolare, ovvero risalire al sistema di azioni e retroazioni che mettiamo in atto in presenza dell’oggetto o della situazione che più ci fa paura.
Ed è proprio quando si indagano tutte queste variabili che si può trovare l’occasione per costruire la corretta strategia di soluzione al problema.
Detto in altri termini, la causa non ci svelerà la soluzione, ma il sapere come funzioniamo di fronte al problema ci permetterà di innescare la leva per risolvere il problema.
Cos’è che ci inchioda nella paura?
Tutti i tentativi di auto soluzione che peggiorano ancora di più il tuo stato di paura.
La lente deformata della paura ti porta a focalizzarti su tutti gli incidenti e disastri aerei, ricercando incessantemente notizie che possano avvalorare la tua paura, creando così un effetto di profezia che si autoavvera.
Poi c’è il voler controllare una situazione che in realtà richiede zero controllo.
In effetti per molti è proprio il non poter controllare la situazione, il non avere nessun controllo alla guida, il non voler che qualcuno al di fuori di te stesso possa avere un’influenza sulla tua vita. Questa è una trappola mentale fortissima – forse la più grande – poiché il controllo è illusorio.
Infine c’è chi in qualche modo, magari con l’ausilio di valeriana e pasticche tranquillanti, varca la soglia del gate e fallisce proprio quando iniziano le attivazioni psicofisiologiche tipiche dell’ansia. La persona ne sarà ancora più devastata e agirà in futuro con l’evitamento.
Quella di volare è solo una delle fobie
Esistono tante fobie tante quante sono le situazioni che l’uomo teme.
Allo stesso modo esistono anche delle terapie che in tempi brevi smontano tutti i sistemi sottostanti che mantengono il problema, per cercare di portare la persona a sentire un nuovo modo di percepire la realtà che non sia dettata dalle lenti fobiche.
La Terapia Breve Strategica utilizza stratagemmi che non agiscono a livello razionale, ma sono in grado di cavalcare la logica di formazione del problema e grazie a questo far cambiare quello che la persona sente nelle situazioni temute.
Se la paura di volare ti lascia a terra anche quest’anno, non permettere che succeda ancora altre volte!