Gli attacchi di panico sono a livello diagnostico inseriti sotto la categoria dei disturbi d’ansia, ma questa classificazione potrebbe indurre a pensare che sia l’ansia a provocare una paura così forte da provocare l’attacco di panico.

In realtà le cose stanno in maniera differente.

E’ la paura che innesca una reazione fisiologica dell’ansia e diventando sempre più forte ed intensa attiva delle reazioni fisiologiche incontrollabili per la persona che le vive. E’ questo a indurre al panico.

Cos’è la paura che porta al panico?

La possiamo definire come quella sensazione di aver paura di morire, aver paura di perdere il controllo, aver paura di vivere un infarto, aver paura di impazzire… insomma: tutte quelle emozioni così intense e forti che ci portano a provare la paura di non saper più come gestire la situazione. Ed è proprio questa emozione che, insieme all’attivazione fisiologica – il battito cardiaco accelerato, la sudorazione, i tremori, il senso di confusione o di soffocamento – porta alla reazione del panico e di quelli meglio definiti come attacchi di panico.

Alla luce di questo, l’ansia è quindi un’emozione di base che viene attivata solamente in seguito alla percezione di quello che succede dentro o attorno a noi durante i momenti di crisi.

Ecco perché risulta inefficace inibire l’ansia per gestire il panico, mentre è vantaggioso intervenire su come percepiamo il pericolo che stia per succedere qualcosa di terribile per  curare gli attacchi di panico.

Ansia e attacchi di panicoTi faccio un esempio per chiarire meglio.

Pensa a quei momenti in cui dovevi affrontare una situazione del tipo esame universitario, colloquio di lavoro, prendere una decisione importante. Qualcosa in quelle situazioni si attivava dentro di te già prima di affrontarle. Una volta arrivato il momento cruciale, e affrontata la situazione, quelle emozioni svanivano.

Questa è l’ansia!

Chi invece vive o ha vissuto attacchi di panico è terrorizzato – teme il peggio. Questa è paura patologica arrivata oltre la soglia di gestione.

Intervenire su queste distinzioni permette di dare corrette indicazioni anche per la sua risoluzione.

Le auto soluzioni che peggiorano la situazione

  • Chiedere aiuto
  • Evitare

Chi vive momenti di forte panico, paura che possa succedere qualcosa di brutto o paura della perdita di controllo, ha l’istinto di mettere in atto delle auto soluzioni che a volte, invece che far migliorare la situazione, la peggiorano.

Un esempio?

Se non riesco più ad andare in certi luoghi, il farmi accompagnare o il chiedere aiuto a qualcuno lì per lì mi fanno sentire protetto, ma poi mi fanno entrare in un circolo vizioso nel quale non fanno altro che confermare che sono incapace di affrontare da solo quei luoghi davvero terribili. Così chiederò di nuovo aiuto e non sarò mai più in grado di gestire le situazioni in autonomia.

Allo stesso, modo se evito completamente di vivere determinate esperienze o situazioni sarò sempre meno in grado di saperle gestire, perché anche le situazioni semplici diventano progressivamente sempre più grandi e ingestibili.

Pensa al fatto che i bambini preferiscono i volti, gli oggetti, le voci che risultano familiari a discapito invece di quelle sconosciute. Allo stesso modo, se rendiamo qualcosa da familiare a sconosciuto perché smettiamo di frequentarlo e lo evitiamo, quel qualcosa ci sembrerà sempre più impossibile e inaccessibile.