Soddisfazione lavorativa: come esprimersi al meglio
Dare un valore al proprio lavoro ti aiuta a viverlo con più entusiasmo.
Ti sarà capitato di trovarti nella situazione una nuova persona, e la prima domanda per rompere il ghiaccio e iniziare a interagire è stata: “tu cosa fai?”
Non sempre però è semplice rispondere a questa domanda. Molto spesso, anzi – quasi la maggior parte delle volte – ci identifichiamo con la figura professionale: “sono un impiegato”, “sono un infermiere”, “sono un informatico”, “sono un project manager”.
Pensare al proprio lavoro come a qualcosa che invece va oltre la mera esecuzione di un compito è il primo passo per prevenire e alleggerire i momenti in cui il lavoro diventa intenso.
La dimensione lavorativa è una parte di noi da non trascurare.
Passare quindi da chi si è a cosa si fa nel proprio lavoro, o meglio a cosa io personalmente faccio mentre lavoro, è un primo passo per ribaltare il significato che noi attribuiamo al nostro lavoro.
Associando una descrizione del tuo lavoro con un’attività darai valore a quello che fai e non sarai più, ad esempio, l’anonimo infermiere, ma diventerai la persona che gestisce la fase di assistenza ai pazienti.
In generale sei colui che supporta, che facilita, che progetta…
L’attribuzione di un valore a quello che fai ti motiva e ti da forza per fronteggiare anche i periodi lavorativi stressanti.
Sapere che facciamo qualcosa che ha un senso, cioè uno scopo più grande, ci induce a considerarci sempre parte di qualcosa. Se non lo facciamo, la nostra soddisfazione lavorativa coinciderà solamente con il ritorno economico a fine mese.
Prova anche tu a pensare al tuo lavoro in maniera differente, non soltanto soffermandoti su quello che fai.
Dire “aiuto la mia azienda ad informatizzare alcuni processi” oppure “gestisco la fase di assistenza ai pazienti” o ancora “contribuisco a progettare soluzioni per i clienti”, piuttosto che dire semplicemente sono un impiegato.
Questi sono esempi, ma sicuramente potrai trovare la frase che ti descrive al meglio, e che al meglio racconta il tuo lavoro. E quindi te stesso.
Cambierà così anche la tua percezione, perché a volte il problema è che le persone non si sentono davvero importanti in quello che fanno: si sentono un numero, uno dei tanti, e se tu stesso sei il primo a sentirti così, come possono gli altri riconoscerti come qualcosa di diverso?
Dare (e darsi) un valore piuttosto che descriversi come meri esecutori di un attività fa la differenza per te, per il tuo sentire, per la tua soddisfazione, perché si sa… si passa più tempo al lavoro che a casa!